In un mondo in cui il concetto di lusso sembra spingersi sempre più oltre, ci sono racconti che sembrano usciti da un film. E invece sono veri.
Prendete Filippo Cartareggia, agente immobiliare milanese specializzato nel vendere case da milioni ai personaggi più noti dello spettacolo, dello sport e della finanza. Le sue parole, più che una semplice intervista, sono una finestra su una realtà parallela, dove le esigenze abitative diventano a tratti surreali.
Cartareggia, classe 1982, è uno che ha visto tanto. Ha venduto ville a personaggi leggendari come Silvio Berlusconi, ha trattato immobili di lusso che non compaiono nemmeno sui portali classici. Ma il bello – o il bizzarro – arriva adesso. Perché, come racconta lui stesso, oggi i clienti non si limitano più a chiedere il doppio bagno o il giardino con piscina. No: vogliono stanze per fumare sigari, o addirittura ambienti dedicati alle scimmie domestiche.
Hai letto bene: scimmie. Non è una metafora, ma una richiesta reale ricevuta da un cliente. “Mi ha chiesto di trovargli una casa con uno spazio adeguato per ospitare le sue due scimmie“, racconta Cartareggia. E non parliamo di una gabbia da giardino, ma di una stanza vera e propria, con tanto di ventilazione controllata e rivestimenti adatti. È il segnale, chiaro, di quanto oggi l’abitare per certi livelli economici sia diventato una forma estrema di personalizzazione, quasi una dichiarazione d’identità.
E poi c’è la stanza dei sigari, diventata ormai un must tra gli acquirenti di alto profilo. Non basta più un salotto elegante: serve un ambiente separato, con impianti di aspirazione professionali, luci soffuse e magari una boiserie in legno scuro. Non è una novità assoluta – chi conosce il mondo del lusso sa che certe abitudini sono diffuse – ma sentirlo raccontare da chi queste case le vende ogni giorno, rende tutto molto più concreto.
Cartareggia non si limita a fare affari. Quando parla, si capisce che osserva il fenomeno da dentro ma con un occhio quasi antropologico. Spiega che il suo lavoro è cambiato: “Oggi l’agente immobiliare non è solo un venditore, è un consulente, un problem solver, un confidente”. E i clienti – spesso stranieri o italiani molto riservati – vogliono discrezione, flessibilità e un alto livello di personalizzazione.
Il mercato del lusso immobiliare a Milano è in fermento. I prezzi salgono, le richieste diventano più sofisticate e, a tratti, più stravaganti. Cartareggia cita la zona di Porta Venezia come una delle più vivaci, ma è l’intero segmento ad aver cambiato pelle. La casa, per molti, non è più un luogo in cui vivere, ma un’estensione del proprio status. E se serve una stanza per una scimmia o per un Cohiba, si fa in modo che ci sia.
Ora viene da chiedersi: fino a che punto si spingeranno queste richieste? È ancora la casa a modellarsi intorno all’uomo, o stiamo assistendo a una sorta di lusso iperbolico che rischia di perdere il contatto con la realtà?
Forse la verità sta nel mezzo. Ma intanto, dietro a ogni porta da milioni di euro, ci sono sempre più storie che meritano di essere raccontate.
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