Immagina di aprire una porta in pieno Piemonte e ritrovarti immerso in un’atmosfera che ricorda Cuba o la Repubblica Dominicana. No, non è un sogno esotico o un set cinematografico.
È ciò che accade davvero nel cuore del Canavese, dove tra campi e colline si coltiva una passione autentica e profumata: quella per i sigari artigianali.

A prima vista può sembrare un paradosso. Il Piemonte è noto per il vino, i tartufi, i formaggi. Ma i sigari? Eppure è proprio qui che nasce una piccola realtà che ha scelto di sfidare le aspettative. Niente palme né oceano, ma lo stesso calore, la stessa cura e quell’arte lenta e meticolosa che trasforma una foglia in un piacere da fumare. In località Perosa Canavese, un gruppo di appassionati ha ricreato, con amore e competenza, un vero angolo di Caraibi.
Non è solo una questione di atmosfera. C’è di mezzo studio, tecnica e un rispetto quasi religioso per ogni fase della lavorazione. Dal tabacco selezionato con attenzione alle mani esperte che lo arrotolano, ogni sigaro artigianale racconta una storia. E questa storia, sorprendentemente, parla italiano.
Il progetto nasce dal sogno di Maurizio Costa, torinese con un passato da perito agrario e una vocazione per le sfide poco battute. Dopo aver girato mezza America Latina per apprendere i segreti del mestiere, è tornato a casa con un’idea chiara: dimostrare che anche in Italia si può produrre un sigaro di qualità, senza nulla da invidiare ai più noti marchi cubani o dominicani.
Un laboratorio di sigari
Il risultato è un laboratorio che profuma di legno, tabacco e passione. Le foglie arrivano da coltivazioni locali, essiccate e trattate seguendo regole rigide. I sigari vengono poi arrotolati uno ad uno, senza fretta, secondo una tradizione antica che qui trova nuova linfa. “Ogni sigaro deve raccontare qualcosa – dice Costa – non può essere solo un prodotto. È esperienza, cultura, tempo dedicato”.

Chi visita la struttura può assistere a tutte le fasi del processo e, se lo desidera, partecipare a una degustazione. Un’esperienza che mescola aromi intensi, silenzi concentrati e quella lentezza rara che, in un mondo che corre, ha quasi il sapore della ribellione.
L’iniziativa ha già attirato l’interesse di appassionati, giornalisti e persino qualche estimatore straniero. Il fascino dell’artigianato locale che incontra una tradizione globale, in fondo, funziona sempre. E questa combinazione di eccellenza piemontese e spirito caraibico ha trovato una formula sorprendente.
Se pensavi che per fumare un sigaro degno di questo nome bisognasse volare oltre oceano, forse è arrivato il momento di riconsiderare. Basta un’ora da Torino per scoprire un angolo nascosto, in cui il Canavese profuma di avventura, legno tostato e libertà.
Ti è mai capitato di vivere un’esperienza che ti ha fatto sentire lontano da tutto pur restando a pochi passi da casa? Questo posto potrebbe essere la prossima.