C’è qualcosa nell’aria di Pinar del Río che ti entra nei polmoni e sembra rallentare tutto. Forse è l’odore della terra rossa, forse quel ritmo morbido con cui la gente parla e si muove.
O forse è il fatto che qui, nel cuore più autentico di Cuba, il tempo sembra seguire un’altra logica, una in cui ogni gesto conta. Per chi ama i sigari – e tutto ciò che ruota attorno al loro mondo – questo angolo dell’isola è più di una tappa turistica: è un rituale.

Pinar del Río è conosciuta a livello mondiale come una delle zone più fertili per la coltivazione del tabacco cubano, considerato tra i migliori al mondo. Ma quello che colpisce non è solo la qualità del prodotto: è il modo in cui viene coltivato, raccolto, selezionato. Visitare una delle sue piantagioni storiche significa immergersi in un universo fatto di mani esperte, gesti antichi e un rispetto quasi sacro per ogni foglia.
Durante il tour, che puoi prenotare comodamente da qui, si parte presto per addentrarsi nella campagna, dove le vegas – come vengono chiamate le coltivazioni di tabacco – si estendono a perdita d’occhio. I contadini, spesso appartenenti a famiglie che si tramandano il mestiere da generazioni, accolgono i visitatori con semplicità e fierezza. È il momento giusto per porre domande, osservare, toccare con mano ogni fase del processo.
Le tappe del viaggio
A colpire è il silenzio delle case del tabacco, costruzioni rustiche dove le foglie vengono appese a seccare. L’aria è satura di aromi intensi, quasi dolci, e ogni dettaglio – dal modo in cui le foglie vengono legate fino al ritmo con cui vengono girate – racconta una cura artigianale difficile da trovare altrove.

Non manca una tappa nelle fabbriche locali, dove il tabacco selezionato viene lavorato con precisione millimetrica per creare i sigari cubani più rinomati, come i Cohiba, i Montecristo o i Partagás. Qui le torcedores – le donne che arrotolano i sigari – lavorano con una tale grazia e rapidità che stare a guardarle diventa quasi ipnotico.
Ma questo tour non è solo per chi fuma sigari. È per chi vuole capire cosa c’è dietro a un prodotto così iconico. È un’esperienza che va oltre il consumo: parla di cultura, pazienza e tradizione.
E mentre si rientra verso la città, con un paio di sigari appena confezionati in tasca e l’aroma del tabacco ancora sulle dita, viene naturale chiedersi: quanto sappiamo davvero delle cose che amiamo?
C’è un fascino innegabile nel vedere da vicino ciò che spesso diamo per scontato. E in un mondo dove tutto corre, prendersi una giornata per vedere nascere un sigaro – lentamente, come si faceva una volta – è un piccolo lusso che vale la pena concedersi.