Sigari e cibo: sappiamo tutto cosa bere quando fumiamo, ma cosa si mangia?

C’è una cosa che chi ama i sigari tende a dare un po’ per scontata: cosa mettere nel piatto prima o dopo aver acceso un Habano o un toscano stagionato.

Sì, tutti abbiamo un’opinione sul whisky torbato, sul rum scuro o sul Porto da abbinare a un buon sigaro, ma se parliamo di cibo e sigari, il discorso si fa molto più interessante… e sorprendentemente poco esplorato.

sigaro e un orologio da taschino
Sigari e cibo: sappiamo tutto cosa bere quando fumiamo, ma cosa si mangia? (SigariAvana.it)

Non stiamo parlando di una cena gourmet da dieci portate, ma di qualcosa di più essenziale: quali sapori riescono davvero a valorizzare l’esperienza del fumo lento? Quali ingredienti accompagnano, senza disturbare, quel momento meditativo che si crea tra le volute di fumo aromatico?

Un punto chiave è la persistenza gustativa. Il sigaro non è mai solo una questione di aroma: lascia in bocca una traccia, spesso intensa, che convive con quello che abbiamo mangiato poco prima. Qui entra in gioco la scelta degli alimenti.

Piatti grassi ma ben bilanciati – pensiamo a una tagliata con un filo d’olio extravergine – possono preparare il palato in modo perfetto. Le proteine nobili, soprattutto se cotte alla brace o affumicate, lasciano quella base carnosa e saporita che si sposa a meraviglia con il tiraggio denso e pieno di un sigaro corposo.

Sigari e cibo, gioco di contrasti

Ma c’è anche chi preferisce giocare sul contrasto. Un piatto fresco, magari a base di formaggi erborinati con miele o fichi, riesce a creare un interessante gioco di dolcezza e sapidità che tiene testa alle sfumature tostate del sigaro. Non è un caso che nei club privati dedicati agli aficionados, negli ultimi anni, si siano moltiplicati gli eventi con degustazioni gastro-cigar, dove lo chef non lavora “prima” o “dopo” il fumo, ma insieme.

sigari e una rosa
Sigari e cibo, gioco di contrasti (SigariAvana.it)

Un dettaglio da non sottovalutare è la questione degli aromi retronasali. Alcuni cibi, come il tartufo o certe spezie – pensiamo al cumino o al pepe rosa – lasciano una scia persistente che può interferire, o migliorare, la percezione del sigaro artigianale. Provate a gustare un sigaro dopo un risotto al gorgonzola e pere, e poi dopo un piatto di sushi: vi sembreranno due esperienze completamente diverse, pur fumando lo stesso modello.

In tutto questo, la parte interessante è che non c’è una regola unica. Il palato è personale, ma il dialogo tra cucina e sigaro ha spazio per sperimentazioni autentiche. Alcuni estimatori raccontano di abbinamenti insoliti, come pane tostato con burro salato e un sigaro leggero del mattino. Altri, più tradizionalisti, preferiscono il cioccolato fondente ad alta percentuale dopo cena, come ponte tra dolcezza e amarezza.

Forse dovremmo iniziare a trattare il sigaro non solo come un rito da fine pasto, ma come un ingrediente che può suggerire il menù stesso. E magari domandarci: se il vino merita un pairing, perché non dovrebbe averlo anche un buon sigaro?

Hai mai pensato di costruire un menù intorno al tuo sigaro preferito, invece che il contrario? Potrebbe essere un modo nuovo per gustarlo davvero, con tutti i sensi.

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