Sigari, sapete come si realizza la parte esterna? Non sono tutte uguali

L’aroma, il tiraggio, il gusto finale… ma c’è una parte che spesso viene sottovalutata, almeno fino a quando non si inizia a capirci qualcosa sul serio: la fascia, ovvero l’involucro esterno del sigaro.

Chi ama i sigari sa bene che ogni dettaglio conta.

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Sigari, sapete come si realizza la parte esterna? Non sono tutte uguali (SigariAvana.it)

A prima vista sembra solo una “copertura”, una sorta di vestito elegante. Ma in realtà, ha un ruolo molto più profondo – e per molti versi decisivo – nell’esperienza complessiva.

La fascia è la foglia di tabacco che avvolge il sigaro, quella che si vede, si tocca e si porta alle labbra. Non è una scelta estetica e basta. Ha un impatto diretto sulla combustione, sulla consistenza in bocca e, soprattutto, sul sapore. Esatto: la parte esterna del sigaro influenza il gusto più di quanto si pensi.

Prima di svelare come si realizza, vale la pena sapere che esistono fasce molto diverse tra loro. Differiscono per origine, lavorazione, colore e texture. Alcune sono setose, altre più oleose, alcune addirittura ruvide al tatto. Queste caratteristiche non sono casuali, ma derivano da un processo lungo e curato.

Una foglia come fascia

La foglia destinata a diventare fascia proviene solitamente dalla parte alta della pianta di tabacco, dove le foglie sono più resistenti e ricche di oli essenziali. Viene raccolta a mano, selezionata con attenzione maniacale e poi sottoposta a fermentazione. Questo passaggio è fondamentale: serve a stabilizzare il colore, ridurre le impurità e ammorbidire la foglia. È anche qui che si gioca gran parte dell’aroma che percepiremo quando accendiamo il sigaro.

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Una foglia come fascia (SigariAvana.it)

Dopo la fermentazione, le foglie vengono “curate”, ovvero umidificate, stirate e stese con grande cura. In certi casi vengono persino lucidate con movimenti circolari delle mani o con strumenti artigianali, per dare quel look brillante che molti appassionati riconoscono al primo sguardo.

Ed ecco un dettaglio interessante: le fasce di sigaro vengono classificate anche per colore. Si va dal Claro (molto chiaro, quasi verde) fino al Oscuro, scuro e intenso, quasi nero. E no, non è solo una questione estetica. Un sigaro con fascia scura sarà generalmente più carico, più speziato. Uno con fascia chiara tende a essere più delicato e floreale. Ma attenzione: non è una regola ferrea.

Il gusto finale dipende sempre dall’insieme, non solo dall’abito ma anche dalla qualità di cosa si va a inserire al suo interno. Sicuramente il risultato sarà molto interessante e andrà ad accontentare il nostro gusto. Andiamo a scegliere quello che fa per noi.

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