Chi ha vissuto a Firenze, o semplicemente ci è passato anche solo per un weekend, sa che la Manifattura Tabacchi non è un luogo qualunque.
Un tempo cuore pulsante della produzione industriale, oggi si presenta come uno dei cantieri urbani più ambiziosi d’Italia. E la vera notizia? Stanno per arrivare gli appartamenti. Ma non aspettarti i soliti palazzi tutti uguali.
La trasformazione è in atto da tempo, e chi segue il progetto sa che non si tratta solo di recupero architettonico. Qui si parla di una vera rivoluzione urbana, una di quelle capaci di cambiare il modo in cui viviamo gli spazi comuni, lavoriamo, e sì, anche come abitiamo. A firmare il nuovo sviluppo residenziale è lo studio Quincoces-Dragò & Partners, e il risultato è tutto tranne che scontato.
L’idea non è semplicemente “costruire case”. È dare una nuova anima a un quartiere che ha già iniziato a rinascere con arte, cultura, ristorazione e coworking. Gli appartamenti della Manifattura Tabacchi si inseriscono in un progetto che ha l’obiettivo di mescolare vita privata e dimensione pubblica, comfort e socialità, estetica industriale e dettagli di design.
Torniamo un attimo indietro
Ma torniamo un attimo indietro. Siamo nella zona ovest di Firenze, un’area spesso rimasta fuori dai classici itinerari turistici, ma oggi più che mai centrale nel dibattito su come ripensare le città. Dopo l’abbandono industriale, la Manifattura Tabacchi sembrava destinata al silenzio. Poi qualcosa è cambiato. Eventi, mostre, installazioni e una nuova visione hanno cominciato a riportare le persone in questo spazio immenso. E adesso è il momento di viverlo davvero.
Gli interni dei nuovi appartamenti raccontano questa evoluzione. Materiali grezzi ma eleganti, come il cemento a vista e i serramenti in metallo scuro, dialogano con elementi più caldi, come il legno chiaro e le finiture su misura. Ogni alloggio è pensato per valorizzare la luce naturale e l’apertura verso l’esterno. Alcuni hanno terrazze private con vista sui cortili interni, altri affacciano su spazi comuni che ricordano le atmosfere dei loft newyorkesi, ma con un’identità tutta fiorentina.
Interessante anche il modo in cui è stato affrontato il tema della sostenibilità. Non si parla solo di impianti efficienti, ma di una visione green integrata: giardini condivisi, recupero dell’acqua piovana, materiali riciclati e attenzione al comfort abitativo. Qui, l’abitare non è un gesto solitario, ma una scelta consapevole e condivisa.
Chi acquista un appartamento alla Manifattura, quindi, non prende solo una casa. Fa parte di una comunità urbana nuova, dove convivono atelier d’artista, bistrot, spazi espositivi e – prossimamente – anche un hotel di design.
La rivoluzione è cominciata. Ma la domanda vera è: siamo pronti a vivere in modo diverso? Forse sì, soprattutto se significa sentirsi parte di qualcosa di più grande, ogni volta che si apre la porta di casa.
