Sigari, ecco cosa può rovinarli: evita assolutamente queste operazioni

Chi ama i sigari lo sa: conservarli e maneggiarli nel modo giusto non è solo una questione di abitudine, ma di rispetto.

Rispetto per il prodotto, per il tempo e per l’arte che c’è dietro ogni foglia arrotolata a mano. Ma anche rispetto per l’esperienza che un buon sigaro può regalare. Quello che spesso si sottovaluta è quanto sia facile rovinare un sigaro — anche senza accorgersene. E, credimi, è frustrante.

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Sigari, ecco cosa può rovinarli: evita assolutamente queste operazioni (SigariAvana.it)

Ti sarà capitato magari di aprire l’humidor e trovarli secchi, oppure troppo umidi, o con un odore che “non è proprio quello giusto”. Ecco, qui iniziano i guai. Ma attenzione: non sempre è colpa dell’humidor.

Prima di arrivare al cuore della questione, facciamo una premessa necessaria. I sigari premium, quelli veri, sono prodotti delicati. Non sono come le sigarette o altri prodotti da fumo industriali. Hanno bisogno di cure. Di ambiente controllato. Di pazienza. E anche di evitare certi errori che, pur sembrando banali, possono comprometterli del tutto.

Uno degli errori più comuni? Toccarli troppo. Sì, proprio così. I sigari non sono giocattoli. Ogni volta che li maneggi, trasferisci unto, odori e umidità dalla pelle alla capa. Se poi lo fai spesso — magari per scegliere “quello giusto” — il rischio è di rovinarne la struttura esterna. Meglio toccarli solo quando serve, e con mani pulite (o meglio ancora, con pinzette apposite se sei un vero appassionato).

Altro punto critico: tagliarli male. Il taglio è uno di quei momenti che sembrano un dettaglio, ma fanno una differenza enorme. Se troppo profondo, il sigaro rischia di sfaldarsi; se troppo superficiale, la tirata sarà difficoltosa. Investire in un tagliasigari di qualità, o imparare la tecnica giusta, può davvero salvare l’esperienza.

Contaminazione di odori, altri problemi

Parliamo ora di umidità. Qui si gioca la partita più importante. I sigari devono essere conservati tra il 65% e il 72% di umidità relativa, con una temperatura stabile intorno ai 18-20°C. Un ambiente troppo secco li rende fragili e insipidi. Troppo umido? Ecco comparire muffe, aromi alterati e perfino rischi per la salute. Evita gli sbalzi repentini, niente aperture frequenti dell’humidor, e soprattutto, non improvvisare soluzioni fai-da-te come spugne bagnate o contenitori improvvisati.

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Contaminazione di odori, altri problemi (SigariAvana.it)

Un’altra trappola insidiosa è la contaminazione di odori. I sigari assorbono tutto. Se li conservi vicino a spezie, caffè, profumi o — peggio ancora — in un ambiente con odori forti (tipo cucina), addio bouquet originale. L’humidor deve essere dedicato solo ai sigari. E deve essere pulito regolarmente.

Infine, attenzione ai viaggi. Portarsi dietro qualche sigaro in vacanza può essere una bella idea, ma serve una custodia adeguata, con controllo dell’umidità. Metterli nello zaino senza protezione è come lasciare un violino sotto la pioggia.

Potremmo continuare con mille altre accortezze — dalla rotazione dei sigari in humidor alla scelta dell’accendino giusto — ma già evitando queste poche operazioni sbagliate si salvano molti momenti.

In fondo, trattare bene i sigari è un po’ come trattare bene un vino d’annata: serve attenzione, ma la ricompensa è tutta lì, nel gusto e nell’aroma. Tu come conservi i tuoi? Hai mai rovinato un sigaro senza sapere il perché? Magari è il momento di rivedere qualche abitudine.

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