Non è raro che, dopo un momento di relax con un buon sigaro, ci si ritrovi con il mozzicone in mano a chiedersi: “E adesso, dove lo butto?”. La risposta non è così ovvia come si potrebbe pensare.
Anzi, spesso si finisce per fare la cosa più semplice – magari gettarlo a terra o in un cestino qualsiasi – senza pensare alle conseguenze per l’ambiente. E sì, anche un piccolo residuo di sigaro può lasciare un’impronta più grande di quanto si immagini.
Prima di tutto, partiamo da una verità poco conosciuta: anche se il sigaro è fatto principalmente di tabacco, un prodotto naturale, ciò non significa che sia biodegradabile in tempi brevi. Anzi, la combustione altera le fibre e le sostanze chimiche presenti rendono il mozzicone un rifiuto inquinante. In più, a differenza delle sigarette, i sigari spesso non hanno il filtro in acetato, ma questo non li rende automaticamente innocui una volta spenti.
La questione si complica se pensiamo alla gestione del rifiuto. Gettare i mozziconi dei sigari nei tombini o nei parchi non è solo un gesto maleducato, ma può contribuire all’inquinamento delle acque e danneggiare animali e piante. La nicotina e le altre sostanze presenti nei residui possono disperdersi nell’ambiente e contaminare i suoli o finire nei corsi d’acqua. Insomma, non è solo una questione estetica.
La risposta più corretta è: nell’indifferenziata, ovvero nella raccolta dei rifiuti non riciclabili. Anche se può sembrare una scelta poco “ecologica”, è attualmente la più sicura per evitare danni ambientali. Non vanno mai buttati nell’organico, perché non sono rifiuti biodegradabili nel senso tecnico del termine. E ovviamente, nemmeno nella plastica o nella carta, anche se a volte vengono avvolti in materiali simili.
Un consiglio utile per chi ama gustarsi un sigaro all’aperto: portare sempre con sé un posacenere tascabile. Ce ne sono di piccoli, leggeri e resistenti, e possono fare la differenza tra un gesto consapevole e uno distratto. Non occupano spazio e aiutano a smaltire il sigaro nel modo giusto una volta tornati a casa.
Chi fuma sigari in ambienti privati dovrebbe invece assicurarsi che i residui vengano spenti completamente (per evitare rischi d’incendio) e poi gettati in un contenitore adatto, sempre nell’indifferenziata. E per chi è attento al design e alla ritualità del fumo lento, esistono posacenere in metallo o ceramica progettati appositamente per questo tipo di rifiuto, unendo praticità e stile.
È vero, si tratta di un gesto piccolo. Ma moltiplicato per migliaia di persone ogni giorno, diventa un impatto concreto. E allora, forse la domanda giusta non è solo dove buttare un sigaro, ma quanto conta il nostro gesto, anche quando sembra insignificante.
Se ci fermiamo un momento a riflettere dopo l’ultima boccata, potremmo scoprire che fumare un sigaro non è solo un piacere, ma anche un’occasione per scegliere di essere più attenti. All’ambiente. Agli altri. E, perché no, anche a noi stessi.
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