C’è sempre qualcosa di speciale nel vivere la Francia fuori dai classici itinerari. Certo, Parigi è splendida, la Provenza profuma di lavanda e Bordeaux è un sogno per chi ama il vino.
Ma se vuoi davvero respirare l’aria autentica del Paese, devi rallentare. Fermarti. Magari sederti all’ombra di un platano, in una piazzetta di campagna, con un bicchiere di armagnac in mano… e un sigaro tra le dita.

Sì, hai letto bene. La Francia ha una sua tradizione legata ai sigari, e sorprende molti viaggiatori che non se lo aspettano. Perché associamo i sigari a Cuba, al Nicaragua, magari alla Repubblica Dominicana. Ma raramente pensiamo alla Francia. Eppure, dovremmo.
In Francia, la cultura del tabacco non è una novità. Già nel XVIII secolo, nelle regioni sud-occidentali, si coltivava tabacco da pipa e da sigaro. Una delle aree più importanti è il Périgord, nella regione della Dordogna, dove ancora oggi si producono sigari artigianali di altissima qualità, a partire da foglie coltivate localmente.
Uno dei nomi più noti nel panorama francese è Navarre, una maison che ha riscoperto le antiche tecniche di produzione manuale. Ogni sigaro viene rollato a mano e fatto invecchiare con cura, con un approccio che richiama l’eccellenza dei grandi produttori caraibici.
Ma com’è un sigaro francese?
Più che alla forza bruta, i sigari francesi puntano su finezza e complessità aromatica. Non sono pensati per chi cerca una fumata aggressiva, ma per chi vuole cogliere sfumature: legno, cuoio, erbe aromatiche, a volte un tocco di frutta secca o spezie dolci.

Perfetti per accompagnare un buon calvados, un bicchiere di cognac o, se vuoi osare, un vino dolce come il Sauternes. Alcuni appassionati li abbiano anche a cocktail moderni, come un old fashioned dal profilo affumicato.
Non tutti i tabaccai francesi tengono sigari locali, ma in città come Toulouse, Bordeaux o Bayonne, puoi trovare selezioni interessanti, spesso consigliate con competenza e passione. Se sei fortunato, potresti persino visitare una manifattura locale e vedere da vicino il lavoro degli artigiani: mani esperte che trattano le foglie con rispetto e pazienza, come si farebbe con un tessuto pregiato.
E se sei in viaggio nei mesi estivi, tieni d’occhio i festival locali: in alcune fiere agricole o eventi regionali, non è raro trovare stand dedicati ai sigari francesi, con degustazioni e abbinamenti guidati.
Assaporare un sigaro non è solo fumare. È prendersi il tempo. È scegliere di non correre, di non guardare il telefono per un po’. È lasciare che il palato faccia il suo lavoro, lentamente. E forse è proprio questo che la Francia ha capito bene: il valore delle pause, del gusto, del momento.
Hai mai pensato che un sigaro potesse raccontarti un pezzo di storia locale? Forse, al tuo prossimo viaggio in Francia, potresti scoprirlo in prima persona. Magari lontano dalle folle, in un angolo silenzioso, dove il tempo sembra fermarsi. E tu con lui.