Hai presente quando qualcosa ti sorprende perché lo conosci bene? Ecco: è successo anche a me, leggendo i numeri dell’anno passato per Manifatture Sigaro Toscano.
Il celebre marchio toscano ha raggiunto un risultato storico: vendite record nel circuito duty‑free, con un balzo notevole nei mercati USA e asiatici.
Due novità hanno fatto la differenza: i sigari “a pancia larga” Bracco e Aquila. Sono tipi più corposi, con gusto intenso, e hanno conquistato gli appassionati internazionali. In particolare Aquila è stato pensato per celebrare i 210 anni del marchio, con una fascia Kentucky del Tennessee e un ripieno misto USA‑Italia.
Dietro a questo slancio c’è anche un accordo importante: il Ministero dell’Agricoltura si è impegnato a comprare tabacco Kentucky italiano per almeno 10 anni, per un totale fissato intorno ai 250 milioni di euro. Si tratta di circa 2.200 tonnellate all’anno acquistate direttamente da 180 agricoltori. Questo protocollo garantisce stabilità e sviluppo per tutta la filiera agricola.
L’azienda ha radici lucchesi e punta a far crescere Lucca come centro nevralgico della produzione. A dirlo è Luca di Montezemolo, presidente di MST, che ha confermato: “Siamo su una traiettoria di forte crescita, dentro e fuori. L’export è cresciuto del 30% nel 2024, e i primi dati parlano già di spedizioni nei duty‑free cinesi.
Il mix è semplice: tradizione + innovazione. Il sigaro Toscano è fatto da tabacco Kentucky fermentato, prodotto in Italia, in stabilimenti dove lavorano ancora 40 sigaraie esperte, capaci di realizzare a mano 500 pezzi al giorno. E qui sta l’anima: la passione artigianale incontra formule più moderne, come nel caso dei nuovi prodotti “pancia larga”.
C’è attenzione su una possibile direttiva europea che uniformerebbe le accise, rischiando di aumentare i prezzi in Europa. Ma il rischio è valutato “contenuto”: servirebbe un voto unanime, incluso quello dell’Italia, per applicarla. Insomma, al momento MST tira dritto, senza scomporsi.
Se ami i sigari, questo record ti dice che il Toscano non è un ricordo vintage, ma un prodotto che continua a crescere e adattarsi. Le novità come Bracco e Aquila, pensate per mercati sofisticati, indicano una direzione precisa: mantenere la qualità e conquistarne di nuova.
Dietro al record non c’è solo un’azienda, c’è un territorio che punta a restare protagonista. L’accordo agricolo, le produzioni artigianali e l’export in crescita segnalano qualcosa di più grande: un sistema che unisce cultura, economia e innovazione.
Allora, ti incuriosisce provare il nuovo sigaro Aquila o magari visitare la manifattura a Lucca per scoprire com’è fatta la magia? Scommetto che quella fascia “pancia larga” ha già acceso curiosità dallo schermo…
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