5 curiosità sui sigari che non conoscevi, ma che sicuramente volevi sapere

C’è qualcosa nei sigari che affascina anche chi non li fuma. Sarà per l’immaginario da film, per il rituale lento e silenzioso che accompagna ogni accensione, o per quella patina di eleganza un po’ retrò che li circonda.

Ma dietro al fumo e all’aroma, si nasconde un mondo di dettagli che pochi conoscono. Ecco cinque curiosità che potresti non aver mai sentito, ma che – diciamolo – ti incuriosivano da tempo.

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5 curiosità sui sigari che non conoscevi, ma che sicuramente volevi sapere (SigariAvana.it)

I sigari, al di là del fumo, raccontano storie. Storie di artigiani, di territori esotici, di rituali lenti che contrastano con il ritmo frenetico di oggi.

Non è questione solo di gusti, ma anche di cultura e tradizione. E tu, hai mai pensato a cosa c’è davvero dietro ogni boccata?

Curiosità che non sai sui sigari

Ecco le curiosità sui sigari che non sai.

sigaro durante il taglio
Curiosità che non sai sui sigari (SigariAvana.it)

Non si inalano (o almeno, non si dovrebbe): Chi è abituato alle sigarette tende a pensare che il fumo vada sempre inspirato nei polmoni. Ma con i sigari, la musica cambia. Il fumo di un sigaro è più denso, più forte, e viene gustato con la bocca, non respirato. Si tratta di un’esperienza sensoriale più che fisica: il sapore, l’aroma e la sensazione sono tutto. Inalare il fumo di un sigaro può risultare fastidioso, persino pericoloso, per chi non è abituato.

I migliori non sono sempre cubani: È vero, Cuba è un’icona mondiale nella produzione di sigari, ma il mito del “solo cubano” è ormai superato. Alcuni dei sigari più apprezzati al mondo arrivano da Nicaragua, Repubblica Dominicana e Honduras. Questi Paesi, grazie alla qualità del terreno e alle tecniche raffinate, producono sigari artigianali che reggono benissimo il confronto con quelli cubani, e in certi casi li superano.

Il tabacco del sigaro è diverso da quello delle sigarette: Molti pensano sia la stessa cosa, solo arrotolata in modo diverso. Sbagliato. Il tabacco per sigaro è più fermentato, più stagionato, e spesso di qualità superiore. Viene scelto con attenzione, foglia per foglia, e lavorato in modo da conservare aromi complessi e stratificati. Questo rende ogni sigaro un’esperienza a sé, più simile a un bicchiere di buon vino che a una boccata di nicotina.

Ogni parte del sigaro ha un nome e una funzione: Non è solo un cilindro marrone: il sigaro ha una struttura precisa. La foglia esterna si chiama capa, ed è quella che vedi. Sotto, c’è la capote, una sorta di involucro intermedio. E dentro, il cuore: la tripa, cioè il ripieno di tabacco. Ogni parte è scelta e combinata per dare equilibrio al gusto. Un sigaro ben costruito brucia lentamente e in modo uniforme, regalando una fumata lunga e appagante.

C’è chi colleziona sigari come opere d’arte: Sì, esistono veri e propri collezionisti di sigari. Alcuni cercano edizioni limitate, sigari rari o antichi, altri si concentrano su umidificatori di design, accessori vintage o serie da degustazione. Un sigaro può diventare un oggetto da esposizione, e le aste specializzate vendono anche confezioni a migliaia di euro. Non solo un vizio, insomma, ma anche una passione da intenditori.

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