Come si accende un sigaro? Una scelta che non va fatta a caso

Accendere un sigaro può sembrare un gesto semplice. In realtà, è quasi un piccolo rituale. E come ogni rituale che si rispetti, richiede attenzione, rispetto per la materia prima e, soprattutto, consapevolezza.

Chi pensa che basti una fiamma e via, forse non ha ancora sperimentato la vera esperienza di fumare un sigaro.

un uomo accende un sigaro
Come si accende un sigaro? Una scelta che non va fatta a caso (SigariAvana.it)

La verità è che il primo passo per godersi davvero un sigaro inizia proprio da come lo si accende. E no, non è una questione da puristi snob. Si tratta di gusto, di aromi e di rispetto per qualcosa che è stato lavorato con cura, spesso a mano, foglia dopo foglia. Quindi sì: la scelta su come accendere un sigaro non va fatta a caso.

Prima di parlare della fiamma, serve una premessa importante: non si tratta solo di accendere il tabacco. Si tratta di farlo nel modo giusto, per evitare che i sapori vengano alterati, che la combustione diventi irregolare o che il tiraggio risulti sbilanciato. Insomma, accendere male un sigaro può rovinare tutto il piacere.

Ma qual è, allora, il metodo giusto?

Qui entrano in scena gli strumenti giusti. Scordati l’accendino a benzina: l’odore penetra nelle foglie e disturba il gusto. Anche i fiammiferi di scarsa qualità sono sconsigliati, soprattutto se trattati con zolfo. I migliori alleati? Gli accendini a gas butano e le cedrine in legno. Quest’ultime, se accese bene, rilasciano una fiamma pulita e calda, perfetta per “tostare” il piede del sigaro senza bruciarlo.

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Ma qual è, allora, il metodo giusto? (SigariAvana.it)

Il gesto conta. Non bisogna mai appoggiare direttamente la fiamma alla foglia. Va tenuta a qualche centimetro di distanza, ruotando il sigaro con calma, come se lo si stesse scaldando piano piano. Questa fase si chiama “toasting” e serve a preparare la combustione in modo uniforme. Solo dopo averlo ben tostato, si può iniziare a tirare, con calma, mentre si avvicina di nuovo la fiamma. Senza fretta, senza aspirare con forza. È un invito alla lentezza.

Chi ha avuto modo di fumare un sigaro Cubano, Dominicano o magari un Toscano, sa bene che ogni sigaro ha il suo carattere. E anche il suo modo preferito per essere acceso. Alcuni sono più robusti, altri più delicati. Un Toscano, ad esempio, può anche essere acceso con fiammiferi lunghi in legno, rispettando la sua rusticità.

Ci sono persone che si ricordano perfettamente la prima volta in cui hanno acceso un sigaro nel modo corretto. Quel momento in cui il sapore era pieno, rotondo, senza amaro né bruciato. Per molti, è da lì che parte davvero l’amore per il sigaro. Non da una marca, non da una recensione online, ma da un piccolo gesto fatto bene.

Quindi, la prossima volta che hai tra le dita un sigaro, fermati un attimo. Guardalo. Senti il suo profumo prima ancora di accenderlo. E quando sarà il momento, chiediti: “Sto accendendo davvero un sigaro, o sto solo bruciando qualcosa?”

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