Da Bruxelles arriva una tragica notizia per chi fuma sigari: ecco cosa accade

C’è un rituale lento e quasi meditativo nel tagliare la testa di un sigaro e accenderlo con calma. Per molti appassionati non è solo un vizio: è un momento di pausa, una piccola cerimonia privata. 

Proprio per questo le ultime voci che arrivano da Bruxelles hanno l’effetto di una doccia gelata nel mondo del fumo lento. Nel cuore dell’Unione, infatti, si sta discutendo un provvedimento capace di riscrivere i costi – e forse le abitudini – di milioni di fumatori europei.

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Da Bruxelles arriva una tragica notizia per chi fuma sigari: ecco cosa accade (SigariAvana.it)

Per ora i dettagli tecnici circolano sotto forma di tabelle, bozze e indiscrezioni; eppure il messaggio è chiaro: l’Europa vuole ridurre in modo drastico il consumo di tabacco, in tutte le sue forme. Fin qui nulla di nuovo, penserà qualcuno. Di campagne antifumo ne abbiamo viste parecchie. Questa volta, però, il tiro si alza di parecchio e nel mirino non finiscono soltanto le sigarette industriali o i nuovi device a tabacco riscaldato. Il rischio di stangata coinvolge anche i sigari premium, spesso considerati “di nicchia” e quindi sfuggiti alle crociate fiscali più dure.

Chi frequenta cigar‑bar e club dedicati lo sa bene: un buon Maduro o un Habano può già costare parecchio. A breve il prezzo potrebbe salire ancora, e non di pochi centesimi. Il documento che circola nei corridoi della Commissione parla di una revisione profonda della direttiva sulle accise del tabacco (la famosa TED) e introduce un concetto‑chiave: armonizzare verso l’alto, così da togliere spazio alle disparità tra Paesi membri.

Cosa sta per accadere da Bruxelles?

Ed è qui che si passa dai sussurri ai numeri. Secondo le prime simulazioni, per le normali “bionde” l’aumento medio stimato è di circa un euro a pacchetto. Fin qui la notizia resta forte ma gestibile. Il colpo di scena arriva alla voce “sigari”: gli analisti parlano di un incremento potenziale persino superiore al +1.000 % sui diritti di fabbricazione, tradotto in listino come un balzo record di diversi euro a pezzo . Un Romeo  y Julieta da dieci euro potrebbe avvicinarsi ai quindici, un Cohiba da venti rischierebbe di sfondare quota trenta.

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Cosa sta per accadere da Bruxelles? (SigariAvana.it)

Gli effetti a catena non riguardano solo il portafoglio dei fumatori. In Italia, per esempio, esiste una filiera che va dai piccoli importatori alle boutique specializzate: realtà artigianali che vivono di margini sottili e di una clientela affezionata. Un rincaro di questa portata taglierebbe la platea, spingendo parte dei consumatori verso canali paralleli. Il timore, non a caso, è l’esplosione del contrabbando: se il prezzo legale sale troppo, il mercato illegale si riempie di copie scadenti, spesso conservate male o addirittura contraffatte.

Sul fronte macroeconomico, gli stessi uffici della Commissione stimano che la nuova tassazione potrebbe spingere l’inflazione di oltre mezzo punto percentuale. Un paradosso, considerando gli sforzi contemporanei per abbassare il costo della vita. E c’è anche il nodo occupazionale: meno vendite significano meno ordini per le manifatture, con possibili ripercussioni sull’export italiano di tabacco lavorato.

Resta da capire se il pacchetto di misure passerà così com’è o se gli Stati membri chiederanno correttivi. Nel frattempo, chi ama il profumo speziato di un sigaro acceso farebbe bene a guardare con attenzione al proprio humidor: presto il contenuto potrebbe valere molto di più di quanto immaginiamo. E tu, sei pronto a cambiare abitudini o stai già facendo scorta in attesa di scoprire dove si poserà davvero questa nuova, pesantissima nuvola di fumo fiscale?

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